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Maltempo, Vigili del Fuoco provvidenziali: oltre 50 interventi di soccorso a tir e auto in panne con mezzi da traino

vigili-del-fuoco-camionAncora una ondata di maltempo ha raggiunto la provincia di Isernia paralizzando la circolazione su molte arterie. Per ripristinare la circolazione dei mezzi entrati in funzione, i mezzi da traino dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale hanno operato sulla SS 650 e sulla SS 17 effettuando nella sola giornata odierna oltre 50 traini e recuperi. Interventi anche sulla strada per Castel del Giudice, che era chiusa, dove un automobilista era bloccato: per raggiungerlo i Vigili del Fuoco di Agnone sono intervenuti nonostante i metri di neve sulla strada con un ACT (auto carro trasporto), recuperando l’autovettura.

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Aree interne e montane, l’assemblea dei sindaci: ‘Convincere il Governo ad investire sui nostri territori’. Prodotto un documento condiviso

“La FAO stima che nel 2050 nove miliardi di persone vivranno sul nostro pianeta. Due terzi di loro, si prevede, abiteranno in aree metropolitane: ma questo non è un processo inevitabile, ed evitare la congestione dei centri urbani serve anche in ottica di contrasto ai cambiamenti climatici. Ecco perché possiamo dire che i problemi dell’Appennino non riguardano solo gli 11 milioni di italiani che vivono in queste aree, pari al 52% del territorio nazionale, ma tutta la popolazione del nostro Paese”: con questo richiamo il presidente di Slow Food Italia, Gaetano Pascale, riassume il senso della prima Assemblea dei sindaci e degli amministratori dell’Appennino, una due giorni che ha visto l’adesione di rappresentanti istituzionali (sindaci, consiglieri e delegati delle amministrazioni) arrivati da tutte le regioni dell’arco appenninico, nonché di diverse associazioni. Alla manifestazione, organizzata da Slow Food Italia in collaborazione con il Comune di Castel del Giudice (Isernia), hanno aderito ActionAid, Cittadinanzattiva, Anci, l’associazione Borghi Autentici d’Italia e l’associazione dei Comuni Virtuosi. L’Assemblea dei sindaci e degli amministratori è un’articolazione degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino, il progetto, frutto dell’esperienza di Terra Madre, che Slow Food coordina dal 2013. Obiettivo di questo appuntamento era in particolare la promozione di una rete di sinergie tra amministratori dei comuni appenninici, chiamati ogni giorno ad affrontare tematiche comuni, dallo spopolamento alla riduzione dei servizi, dalla promozione di un’agricoltura e un allevamento con caratteristiche peculiari rispetto alla pianura alla lotta contro l’incuria dei territori e il dissesto idrogeologico. Giovanni Lolli, vicepresidente della Regione Abruzzo, ha ricordato come “lo spopolamento non è uno stato d’animo, ma un processo legato alle difficoltà materiali. Se la gente se ne va è perché vivere in queste aree diventa talvolta troppo complicato”. Per uscire da questa spirale, continua Lolli, “non servono sovvenzioni e risarcimenti, ma investimenti pubblici e privati: noi che viviamo e amministriamo nell’Appennino dimostriamo che li si può fare ottenendo una remunerazione, smettiamo di considerarci una sorta di peso che qualcuno deve caricarsi sulle spalle”. Riferendosi ai dati presentati dall’ufficio studi della Camera dei Deputati, il vicepresidente della giunta abruzzese ha ricordato che ogni anno l’Italia spende in media 3 miliardi per riparare i danni provocati dagli eventi sismici e dal dissesto: “Se è difficile convincere lo Stato che conviene investire, facciamo il discorso opposto: quanto costa non farlo?”. La tutela del territorio è il primo tassello della prevenzione, concorda il presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, che rileva come “gran parte dei nostri legislatori hanno omologato il valore-Paese sulle aree metropolitane. Ma non si può pretendere che i cittadini rimangano nelle aree interne se non gli si assicura la qualità della vita”. Il nodo è centrale anche per Massimo Castelli, coordinatore di Anci Piccoli Comuni: “La montagna offre grandissimi servizi, trasformati in risorse da milioni di euro, senza ricevere alcuna perequazione. Prima del ponte sullo Stretto facciamo in modo che arrivino i binari sulle linee interne. Prima dell’alta velocità arrivino le strade nelle aree interne, perché i nostri cittadini pagano le stesse tasse di chi vive in città pur ricevendo meno servizi”. Lino Gentile, sindaco del Comune di Castel del Giudice, riprende comunque l’appello a “liberarci dal vittimismo rinunciatario, come amministratori e sindaci. Siamo consapevoli che i piccoli comuni e le aree interne non sono al centro dell’agenda del Paese. Per questo dobbiamo creare da noi le opportunità, sfruttando nuovi modelli di sviluppo e nuove politiche sociali, anche nel campo dell’integrazione delle comunità straniere”. Castel del Giudice, uno degli esempi più virtuosi di rilancio del territorio nell’Appennino molisano, ha ospitato l’Assemblea dei sindaci e degli amministratori dopo l’edizione degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino dello scorso anno. Al centro del confronto di questi due giorni si sono imposti in particolare i temi della prevenzione del dissesto idrogeologico e della ricostruzione post-terremoto, a soli due mesi dal tremendo sisma che ha investito il Centro Italia e a poco più di sette anni dal terremoto dell’Aquila. Sappiamo infatti che oltre la metà dei 22mila centri storici italiani, popolati da quasi 20 milioni di persone, sorgono in zone a rischio sismico: la grande maggioranza dei 2800 comuni interessati si trovano in territorio appenninico. Al termine del lavoro nella giornata di sabato, condotto su due tavoli di confronto, è emerso un documento incentrato su alcuni punti qualificanti, che suggeriscono una base di partenza per la ricerca di soluzioni condivise a problemi comuni dall’Oltrepò pavese alla Calabria:

– La partecipazione: la partecipazione delle comunità deve diventare elemento imprescindibile di un nuovo approccio nelle decisioni che riguardano sia la prevenzione sia la ricostruzione in caso di calamità.

– La prevenzione e la pianificazione: adottare come riferimento, oltre alle mappe di rischio, la carta della vulnerabilità che integra i fattori sociali. Deve essere data priorità alle attività di prevenzione. Quelle messe in atto fino ad oggi non sono risultate (evidentemente) sufficienti per quantità di denaro erogata e mancanza di obiettivi concreti e per il rapporto tra questi due fattori. Sono necessari livelli differenti di emergenza sulla pianificazione ordinaria, avendo come riferimento dati relativi al fenomeno sismico più grave possibile nell’area.

– Il ruolo dell’agricoltura, nel quotidiano e nelle emergenze: l’Appennino è un territorio fragile oltre i fenomeni sismici. E’ più che necessario, non più rinviabile, il riconoscimento dell’agricoltura e della sua funzione nella manutenzione e nella salvaguardia delle aree interne del nostro paese. Le attività agricole e agro-silvo-pastorali sono fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio tra fattori produttivi, perché favoriscono sistemi di economia locale sostenibile, garantiscono la biodiversità e contrastano lo spopolamento e il conseguente taglio progressivo dei servizi. Questo assunto, che vale sempre, assume una rilevanza particolare nella programmazione della ripresa post emergenza.

– Le opportunità di sviluppo: diversificare, modernizzare e agevolare economicamente e fiscalmente (anche in funzione delle ricadute sociali e preventive) le attività agricole e quelle ad esse connesse, riuscire a condurre a termine l’iter del riconoscimento dei “servizi ecosistemici” possono essere punti sui quali far convergere una azione congiunta.

Un termine emerso nella giornata di ieri, conclude il documento, è “spaesamento”. Slow Food crede che nessun sostantivo possa essere più appropriato al sentimento di chi improvvisamente sia costretto a trovarsi in situazioni come quelle descritte negli scenari di cui abbiamo parlato. “Spaesamento” è un termine dall’eco profonda che ci riporta al senso di appartenenza a un luogo, alle proprie radici, alle relazioni sociali, umane. “Abbiamo quindi pensato che l’impegno che ci assumiamo a partire da oggi, al di là delle tematiche che via via affronteremo con il progetto degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino, sarà proprio questo: mai più “spaesati”.”

Stati generali dell’Appennino, laboratorio di idee a Castel del Giudice: amministratori a confronto su rischio sismico e ricostruzione

I rappresentanti istituzionali dell’Appennino, colonna vertebrale d’Italia, si ritrovano dal 21 al 23 ottobre a Castel del Giudice per la prima Assemblea dei sindaci e degli amministratori delle Comunità dell’Appennino. Un evento, che sarà un vero e proprio laboratorio di idee, di scambio e di confronto, sul rilancio delle aree interne dello Stivale, organizzato da Slow Food Italia in collaborazione con il Comune di Castel del Giudice. Per tre giorni, gli amministratori italiani saranno insieme a tecnici, docenti ed esperti, per partecipare a due tavoli, incentrati sulle azioni di prevenzione dal rischio sismico e sui temi dell’emergenza e della ricostruzione, le cui argomentazioni ed approfondimenti convergeranno poi nell’assemblea plenaria di domenica 23 ottobre.Castel del Giudice «Fare rete è importante – sottolinea Lino Gentile, sindaco di Castel del Giudice, borgo simbolo di come la collaborazione tra pubblico e privato possa produrre reddito e giovare a tutta la comunità. – Dopo l’incontro delle comunità delle aree interne, in occasione degli Stati Generali dell’Appennino lo scorso anno, siamo riusciti a metterci in contatto con altre amministrazioni, altre realtà simili alla nostra, convinti che insieme si possano trovare soluzioni comuni». L’evento sarà lo spunto per pianificare buone pratiche che possano dare centralità alle comunità di montagna, attraverso la valorizzazione delle economie locali, a partire da quelle agricole. L’obiettivo è infatti quello di elaborare strategie, azioni e proposte che servano da guida a politiche che favoriscano il reddito da lavoro nel rispetto di ambiente, esigenze e culture locali. «Questa prima Assemblea dei sindaci e degli amministratori l’abbiamo dedicata alla fragilità dell’Appennino – evidenzia Sonia Chellini, vicepresidente di Slow Food Italia – quella fragilità specifica data dall’imprevedibilità degli eventi sismici o dalla prevedibilità dei dissesti idrici e idrogeologici causati dall’abbandono, dall’incuria o dalla prepotenza delle speculazioni. E su quanto questi eventi incidano sulla tenuta delle reti sociali e delle economie locali, sull’abbandono dei luoghi. Come nell’antica tradizione dei telai, a Castel del Giudice intesseremo la trama della politica amministrativa. Quella di tutti i giorni, quella che può migliorare, nelle piccole cose, la qualità della vita delle persone e la bellezza dei territori».
IL PROGRAMMA
L’arrivo di tutti gli amministratori è previsto alle 18 del 21 ottobre. Sabato 22, dalle 9 alle 19, prenderanno il via i lavori: il primo tavolo tematico sarà dedicato alle azioni per la messa in sicurezza dei territorio dal rischio sismico e idrogeologico, e dal dissesto idrogeologico. Interverranno Alessandro Bruni, presidente INU Umbria e membro del consiglio nazionale dell’INU e Roberto De Marco, ex direttore Servizio Sismico Nazionale. Il secondo tavolo si intitola “Oltre l’emergenza: interventi per la ripresa delle attività e a garanzia della permanenza e salvaguardia delle reti sociali”. Parteciperanno Concetta Vazzana, professoressa di agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università di Firenze e Davide Olori, sociologo dell’Università di Bologna. Domenica 23 ottobre sarà la volta dell’Assemblea plenaria, alla quale tutti sono invitati. A partire dalle 10 del mattino interverranno il sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile , il presidente della Regione Molise Paolo Frattura, Giovanni Lolli vicepresidente della Regione Abruzzo, Massimo Castelli coordinatore ANCI Piccoli Comuni, Bengasi Battisti presidente Comuni Virtuosi, Ivan Stomeo presidente Borghi Autentici d’Italia, Antonio Gaudioso presidente CittadinanzAttiva, Tiziano Blasi responsabile sviluppo territoriale ActionAid e Gaetano Pascale presidente Slow Food Italia. È stato invitato Vasco Errani, commissario straordinario di Governo per la ricostruzione.

Città sostenibili, Castel del Giudice fra i sei Comuni italiani vincitori del premio Cresco Award. Il progetto anti spopolamento piace ad Anci e Sodalitas

Il Comune di Castel del Giudice è il vincitore del premio CRESCO AWARD Città Sostenibili, consegnato il 13 ottobre a Bari al sindaco Lino Gentile, durante la 18esima Assemblea congressuale dell’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani). Tra 340 comuni in lizza, solo 6 sono stati i vincitori, premiati come migliori località sostenibili d’Italia dalla Fondazione Sodalitas, l’organizzazione italiana di riferimento per la sostenibilità d’impresa, e dall’Anci. Castel del Giudice – che solo lo scorso anno ha vinto il premio Comuni Virtuosi e il premio biennale Spazio pubblico 2015 (BISP) – ha ottenuto il nuovo prestigioso riconoscimento per la categoria “sostenibilità economica”, scelto per aver messo in atto un progetto concreto per combattere lo spopolamento, attraverso diversi interventi mirati: dallo sviluppo agricolo del meleto biologico attraverso il recupero dei terreni abbandonati, ai servizi di assistenza sociale e sanitaria con la residenza per anziani, fino al rilancio del turismo, recuperando antiche stalle e trasformandole in un modello innovativo di albergo diffuso. «Un premio che fa onore alla comunità di Castel del Giudice e all’Alto Molise – ha detto Lino Gentile – e che è un nuovo stimolo per procedere nella direzione di uno sviluppo sostenibile del territorio». Gli altri cinque comuni vincitori del CRESCO AWARD Città Sostenibili sono il centro toscano di Capannori, il lombardo Cantù per la categoria “sostenibilità ambientale”, la città ligure di La Spezia, che rientra con Castel del Giudice nella categoria “sostenibilità economica”, Milano e Malegno, paese della Valle Camonica in Lombardia, per la categoria “sostenibilità sociale”. Capannori è stato premiato per aver ideato con il progetto “Daccapo” un centro del riuso per aiutare le persone in povertà, Cantù per l’iniziativa “Guardiani della luce” che promuove il risparmio energetico nelle scuole, La Spezia per il programma “Percorsi”, che offre ai giovani nuove opportunità facendo leva sul turismo, Milano per lo “Spazio diurno e notturno per parenti di malati ospedalizzati”, Malpegno per “La valle accogliente”, iniziativa per gestire attraverso un modello di microaccoglienza l’ospitalità ai richiedenti asilo.

Acrobati e giocolieri da tutto il mondo danno vita allo spettacolo di strada, la prima edizione del Castedelgiudice Buskers

Kallidad (Australia)Musicisti, acrobati, giocolieri, professionisti dell’arte teatrale e di tante discipline dello spettacolo di strada provenienti da vari Paesi del mondo si incontrano a Castel del Giudice per la 1° edizione del Casteldelgiudice Buskers Festival, evento di punta dell’estate del borgo antico al confine tra l’Alto Molise e la zona del Sangro, tra il territorio della Provincia di Isernia e ad un passo da Castel di Sangro. Per la prima volta in Molise, il 13 e 14 agosto 2016, con anteprima il 12 agosto in occasione della Sagra della Pallotta (giunta alla 27esima edizione, a partire dalle 20.00) tanti artisti riempiranno di magia le vie del paese, trasportando gli spettatori in un suggestivo percorso itinerante fatto di musica, arti, teatro, giocoleria, comicità e divertimento. L’arte di strada si nutre della creatività esclusiva dell’artista e della partecipazione del pubblico, che spesso diventa parte della performance, coinvolto nello show. Sarà quindi un’esperienza unica per gli spettatori, che a partire dalle 20 del 13 e 14 agosto, girovagando tra le strade di Castel del Giudice potranno assistere a tanti spettacoli, tutti gratuiti, in un clima di festa arricchito anche da stand di gastronomia locale. «È una manifestazione importante – dice il sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile – per valorizzare il paese, l’Alto Molise e tutto il territorio. Una vetrina, che coniuga l’aspetto culturale con quello enogastronomico e che apre il nostro borgo a persone di ogni luogo. Una vetrina anche per i nostri prodotti, che fa sempre di più di Castel del Giudice il paese delle buone pratiche».MABO-BAND «Una manifestazione all’insegna della multiculturalità e multietnicità – sottolinea Giovanni Di Paolo, ideatore del Chietinstrada Buskers Festival, tra gli organizzatori dell’evento di Castel del Giudice. – Grandi professionisti dello spettacolo di strada, provenienti da tutto il mondo, si esibiranno per la prima volta in Molise. Vogliamo far conoscere alla gente di ogni posto il vero territorio a chilometro zero, Borgo Tufi e valorizzare insieme l’arte di strada e il patrimonio culturale locale”.

I BUSKERS.
Tra i protagonisti del Casteldelgiudice Buskers Festival ci sono i Kallidad, trio di musicisti che arriva dall’Australia e che l’anno scorso è stato tra i più votati dal pubblico del Ferrara Buskers Festival, la rassegna internazionale della musica di strada più grande del mondo. La musica dei Kallidad si definisce “Mexican Mariachi Metal”, un mix di flamenco, rock e musica tribale. Impossibile non riconoscerli e non farsi travolgere dalla loro energia, perché i 3 musicisti si esibiscono dipingendosi il volto con le maschere messicane del giorno dei morti. Stupore e coinvolgimento per grandi e piccoli con El Kote, maestro della giocoleria, dell’acrobatica, dell’equilibrismo e della comicità fuori dal comune, che arriva dal Cile con uno spettacolo fatto di numeri sorprendenti, costruiti minuto per minuto, a partire dalle situazioni che vive con il suo pubblico. Andrea Fidelio, artista italiano, si definisce invece un Dj Busker: come una star balla, improvvisa e mette in scena numeri di giocoleria, fa rap e beatbox, manipola vinili, cappelli, trascinando gli spettatori in un universo musicale variegato e frizzante. È italiana anche la Compagnia Scatola Rossa, che porta in strada un raffinato progetto di circo teatro.kote Equilibrismo, giocoleria, acrobatica aerea e recitazione scelgono come linguaggio espressivo il teatro delle ombre per una messa in scena originale, che conduce gli spettatori in una dimensione onirica, ma piena di colpi di scena. I 4 artisti della Mabò Band (mah boh) arrivano dalle Marche con un’esplosione di musica, teatro e divertentissime gag. Hanno partecipato anche a programmi televisivi come Striscia la notizia e Maurizio Costanzo Show, e a Castel del Giudice sono pronti a contagiare di divertimento il pubblico con i loro nasi rossi da clown speciali. Dal Kenya arriva invece la compagnia acrobatica Asante Kenya, che dà origine ad un incredibile spettacolo di danza, acrobazia, manipolazione del fuoco e musica tradizionale. Il loro spettacolo intreccia racconti di viaggio, leggende, riti e attimi di magia. Nicola Pesaresi è un bravissimo ventriloquo. I suoi personaggi, dalle diverse personalità, si esprimono con un carattere ben preciso tra pregi e difetti, tanto da sembrare assolutamente veri. Mr. Bang è un artista anglo – francese, cittadino del mondo, che ha viaggiato con i suoi spettacoli in 3 continenti e almeno 15 Paesi diversi. In circa 10 anni di attività ha consolidato la passione e affinato la tecnica, per offrire al pubblico uno spettacolo dalla comicità assicurata, fatto di acrobatica e teatro di strada, dove Mr. Bang interpreta un clown eccentrico metropolitano, dosando ironia e provocazione, abilità circensi, teatro fisico e cabaret post-moderno. Appuntamento il 13 e 14 agosto dalle 20. Tutti gli spettacoli sono gratuiti. Il Casteldelgiudice Buskers Festival è organizzato dall’associazione culturale Chietinstrada, con la direzione artistica di Luigi Russo, direttore organizzativo del Ferrara Buskers Festival, il Comune di Castel del Giudice e la Pro Loco G. Caldora.

Assostampa Molise celebra dieci anni di attività

“Dieci anni di lotta e di proposta”: l’Associazione della stampa del Molise celebrerà, l’8 aprile prossimo, alle 18,00, a Campobasso, all’Auditorium dell’ex Gil i primi due lustri di attività. Un impegno a 360 gradi, quello del sindacato dei giornalisti molisani, a sostegno degli operatori dell’informazione, del pluralismo e della qualità del prodotto, oltre ai servizi offerti con gli sportelli Casagit e Inpgi. Convegni e tavole rotonde con giornalisti di fama nazionale (Antonio Padellaro, Lirio Abbate, Marcello Sorgi) e addetti alla comunicazione (Derrick De Kerckhove), Legge per l’Editoria, monitoraggio del mercato del lavoro, consulenza alle amministrazioni pubbliche e alle aziende per l’applicazione contrattuale, assistenza ai giornalisti in oltre 50 vertenze giudiziarie, riscatti e ricongiunzioni pensionistiche, gestione di stati di crisi e molto altro hanno caratterizzato l’attività di questi dieci anni. Alla serata interverranno Giuseppe di Pietro, presidente dell’Asm, Paolo Serventi Longhi, Franco Siddi e Raffaele Lorusso, i tre segretari della Fnsi che si sono succeduti in questi anni e Carlo Freccero consigliere di amministrazione Rai. Nell’occasione Antonio Ruggieri presenterà il libro estratto dal convegno organizzato dall’Asm sul “Futuro digitale”. L’incontro sarà moderato da Giovanni Mancinone, vice presidente dell’Associazione della stampa del Molise. A seguire il recital di Giada, la giovane promessa della canzone italiana e la cena-buffet. Il 9 aprile, invece, a Castel del Giudice, all’albergo diffuso Borgo Tufi di Castel del Giudice, si parlerà di giornalismo, comunicazione e futuro digitale con Carlo Freccero, Franco Siddi e Antonio Ruggieri.

‘Il cinghiale, questo sconosciuto’. Giornata di studio in un convegno-seminario con esperti del settore

Sullo spinoso ed attuale argomento della caccia al cinghiale la Provincia di Isernia lo fa in modo originale. Al Convegno-seminario “ Il Cinghiale, questo sconosciuto “, deciso e voluto dal Presidente Coia, impegnatosi in una conferenza di servizio tenutasi alla fine di febbraio in Provincia ad affrontare in maniera più compiuta e condivisa possibile l’intera materia, si sono confrontati sul tema tutti gli attori del territorio. Dopo i saluti del primo cittadino Dr. Lino Gentile l’apertura dei lavori da parte del Presidente della Provincia sulla opportunità di affrontare proprio a Castel del Giudice il tema così attuale della caccia e della possibilità di crescita delle aree interne. Ottime le relazioni degli studiosi dell’ISPRA ( Prof. Barbara Franzetti ), della Regione Lazio ( Dr. Andrea Monaco ) e del Servizio Veterinario dell’ASREM ( Dr. Antonio Liberatore ) , del Dr. Gaspare Tocci del Servizio Ambiente della Regione Molise, del neo eletto presidente dell’ATC di Isernia Dr. Guerino Capaldi, che hanno fornito dati e suggerimenti utili al contenimento della fauna selvatica nelle nostre zone. Il dibattito è stato coordinato dal Consigliere regionale delegato alla Caccia Cristiano Di Pietro, che ha preannunciato la prossima emanazione del Piano Faunistico Venatorio regionale e interventi mirati a contenere il fenomeno della massiccia presenza del cinghiale che procura ogni anno danni per oltre 500.000 € ad agricoltori, automobilisti e territorio .Si sono poi succeduti gli interventi del Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo,Lazio e Molise ( Dr. Antonio Carrara ), del comandante del corpo forestale (Dr. Luciano Sammarone ), dei rappresentanti di Arci Caccia e Federcaccia, i rappresentanti regionali di Coldiretti e Confederazione italiana agricoltori, dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e Molise, in sostanza del mondo che ruota intorno al mondo della caccia e soffre della eccessiva presenza di questo animale selvatico. Presente anche il Presidente ANCI Molise Avv. Pompilio Sciulli a testimonianza dell’impatto del fenomeno nelle nostre comunità. Le conclusioni affidate all’On.le Laura Venittelli, componente commissione agricoltura della Camera che ha aggiornato l’uditorio sui provvedimenti nazionali in materia in gestazione in Parlamento.
In conclusione una positiva ed utile giornata di studio per risolvere alla radice il problema del sovraffollamento dei cinghiali, discusso tra tutti gli attori del territorio, impegnando, ognuno per le proprie competenze a mettere in campo le azioni necessarie che partono da un censimento attuale del fenomeno, alla necessaria verifica delle misure sanitarie dei capi abbattuti, al monitoraggio del ripopolamento, alla caccia selettiva, alla commercializzazione e certificazione della carne di cinghiale. Attualmente si stimano almeno 2500 capi abbattuti annualmente in Provincia. Ne vengono denunciati solo l’11 % e di questi solo il 20 % si attiene alle procedure sanitarie per l’accertamento dello stato di salute della specie. Un fenomeno quindi complesso che però può essere affrontato e gestito solo con una forte governance che veda protagonisti tutti gli attori presenti a Castel del Giudice, attraverso un piano mirato di contenimento.

‘Il chinghiale, questo sconosciuto’: a Castel Del Giudice convegno sulla caccia

Si svolgerà sabato prossimo 19 marzo presso la sala riunioni “Borgo tufo” a Castel del Giudice un interessante convegno sulla caccia, tutela, valorizzazione e promozione del territorio: “Il cinghiale, questo sconosciuto”. Si tratta di un incontro – dibattito su aspetti tecnico – gestionali dell’animale più impattante e controverso del territorio provinciale. Un convegno promosso dall’Amministrazione Provinciale di Isernia in uno dei Comuni più piccoli del territorio ma che rappresenta un modello di sviluppo delle aree interne come sottolinea il presidente Lorenzo Coia: “Castel del Giudice è un piccolo Comune (350 abitanti, in buona parte anziani) in provincia d’Isernia, nell’alto Molise, ai confini con la provincia di L’Aquila. Un Comune che ha dato vita a un micro-modello di sviluppo locale basato su una governance consapevole e partecipativa. Tre gli interventi trainanti, realizzati o in fase di completamento:
1.Le residenze per anziani
Il primo è quello delle residenze per anziani: partendo dalle necessità assistenziali della popolazione, in maggioranza in età senile, il Comune ha promosso la costituzione di una società fra i cittadini, che hanno investito i loro averi per il recupero degli edifici scolastici ormai inutilizzati al fine di realizzare una residenza assistita per anziani autosufficienti e una residenza sanitaria assistenziale per anziani non autosufficienti, bisognosi di costanti cure mediche. La San Nicola srl, che gestisce entrambe le strutture, dà già lavoro a 20 operatori qualificati che forniscono agli ospiti ogni genere di servizio e di assistenza medica. Il tasso di senilità della popolazione, dunque, da elemento di svantaggio è diventato un’opportunità produttiva che favorisce la coesione sociale e lo scambio generazionale. L’intervento è motivo di orgoglio locale anche perché è l’unica struttura del genere accreditata in tutta la Regione Molise. Grazie all’azionariato popolare qui si registra un notevole risparmio sui costi per ogni singolo degente, soprattutto se confrontati con quelli degli ospedali.
2.Il meleto biologico
Anche nel caso del secondo intervento, il Comune si è fatto promotore del recupero di terreni agricoli abbandonati e rimasti incolti per moltissimi anni, costituendo la Melise srl, una società che ha messo a coltura 48 ettari di mele biologiche, dando lavoro stabile a quattro dipendenti, oltre ad una ventina di avventizi per le lavorazioni stagionali. L’intervento ha ricevuto il supporto tecnico dell’Università di Ancona e di quella del Molise. Il prodotto da banco viene smerciato attraverso una filiera corta che ha messo l’azienda in contatto e collaborazione con gruppi di acquisto solidale di Lanciano, di Sora, di Frosinone, di Vasto e di Roma. Il prodotto di seconda scelta, le mele di pezzatura piccola o quelle ticchiolate, invece, vengono vendute a un’azienda del Salernitano, che ne fa una purea semilavorata, con la quale la multinazionale tedesca Hippy produce cibi per l’infanzia.
3.L’albergo diffuso
Il terzo intervento, ancor più strategico per il futuro della piccola comunità di Castel del Giudice, è quello ancora in corso per realizzare a Borgo Tufi, nel cuore antico del paese, un albergo diffuso, ovvero un modello di struttura ricettiva ampio ed elastico, definibile come “paese albergo”, particolarmente adatto per i piccoli centri storici o gli insediamenti rurali e montani. Anche in questo caso sono stati riutilizzati edifici non più in uso (residenze, stalle, fienili, magazzini) a causa dello spopolamento del paese. Lo strumento operativo per realizzare un’impresa così complessa e ambiziosa è stata la Società di Trasformazione Urbana (STU) che ha facilitato le procedure burocratiche e ha rilevato la proprietà degli immobili a un prezzo concordato con i proprietari; il suo capitale è per il 20% in mano al Comune e per l’80% a privati, che sono stati selezionati con un bando pubblico. Tutti i fabbricati sono stati recuperati con la volumetria originaria e utilizzando pregiati materiali della zona, adottando tecnologie d’avanguardia per la sicurezza antisismica, nel pieno rispetto della tipologia costruttiva locale. Una sezione dell’albergo diffuso ha iniziato ad operare già dalla fine dell’anno 2015 con i primi 70 posti letto, il centro benessere e il ristorante gestito da cuochi della Scuola di Niko Romito. La struttura mira ad attrarre un turismo consapevole, che può far leva sulle bellezze paesaggistiche incontaminate delle zone limitrofe, sfruttando anche la vicinanza con località più note come Pietrabbondante, Agnone o Roccaraso.
“Per questo motivo – ha aggiunto Coia – abbiamo pensato di organizzare questo convegno a Castel del Giudice, così come in un recente passato abbiamo tenuto una seduta straordinaria del Consiglio Provinciale a Castelverrino e la prossima visita del Presidente della Repubblica Mattarella in Molise lo testimonia ampiamente: il centro europeo per lo sviluppo delle aree interne e dell’appennino”. Il programma prevede alle ore 10 l’apertura dei lavori con i saluti del sindaco Lino Gentile, del presidente della Provincia di Isernia Lorenzo Coia e del consigliere delegato alla caccia Cristiano Di Pietro e del presidente dell’A.T.C. n. 3 di Isernia Guerino Capaldi. A seguire le relazioni di Gaspare Tocci, direttore del servizio della Regione Molise su: “Attività in atto da parte dell’amministrazione regionale del Molise”; di Barbara Franzetti di ISPRA su “Biologia riproduttiva e demografica del cinghiale”; Andrea Monaco della Regione Lazio su “La gestione faunistica e venatoria” e di Antonio Liberatore dell’ASREM di Isernia su: “Monitoraggio sanitario del cinghiale nell’area contigua del PNALM”. Alle ore 12 gli interventi di rappresentanti di associazioni ed enti, del Corpo Forestale dello Stato, di associazioni venatorie, associazioni agricole, associazioni ambientali ed Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. All’incontro parteciperà l’on. Laura Venittelli, componente della Commissione Agricoltura.

Bestiame e macchine agricole pagate a ‘vuoto’, scoperta doppia truffa con assegni tarocchi

Doppia truffa con titoli di credito contraffatti per saldare merce acquistata. A Venafro un 30enne del luogo è stato denunciato in quanto aveva acquistato due macchine agricole per un importo di ottomila euro, pagandole con assegni contraffatti, e rivendendole poi ad un 40enne di Pratella, in provincia di Caserta. I due mezzi sono stati sottoposti a sequestro. Per una analoga vicenda, a Castel del Giudice, i militari della locale Stazione hanno denunciato un 37enne, un 35enne ed un 50enne, tutti della provincia di Campobasso, che avevano acquistato bestiame da un allevatore locale, per un importo di quattromila euro, pagando con assegni contraffatti.