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Autovelox ‘bocciato’ ma ancora al suo posto, le associazioni: ‘Il sindaco lo rimuova o rischia di causare incidenti’

L’Associazione degli Autotrasportatori “ASSOTIR”, il Comitato “PROTRIGNINA”, l’Associazione Antimafia “CAPONNETTO”, l’Associazione Sindacale FIADEL, il P.C.L. Molise hanno più volte diffidato il Sindaco del Comune di Macchia d’Isernia a rimuovere l’apparecchio AUTOVELOX a postazione fissa posto lungo la SS. 85 Venafrana perché, “come da noi sempre sostenuto e dimostrato e come sentenziato dalla magistratura, è illegittimo”. Continuano ancora le associazioni: “Il Sindaco, che è bene ricordarlo nel 2014 vinse le elezioni contro l’uscente Dott.ssa Del Bianco, anche facendosi forte della illegittimità di detto autovelox e promettendo che lo avrebbe rimosso appena divenuto Sindaco, non lo rimuove. Le suddette Associazioni si sono rivolte più volte al Prefetto, essendo l’autorità competente, ma questi, incredibilmente, sembra essersi schierato dalla parte del Sindaco. Orbene, quell’apparecchio, anche se non funzionante, deve essere rimosso, anche perché è pericoloso. Infatti, molti cittadini ci riferiscono che numerosi automobilisti in transito lungo quel tratto di strada, quando avvistano l’apparecchio, pensando che sia in funzione, frenano improvvisamente e ciò può essere causa di incidenti stradali. Pertanto il Prefetto è pregato di disporre la sua rimozione e per farlo può copiare i provvedimenti che nel 2011 adottò il validissimo e competente Prefetto dell’epoca Dott.ssa Caterina Valente quando accertò, su nostre segnalazioni, che l’autovelox del Comune di Isernia posto lungo la SS. 85 e quello di Cantalupo nel Sannio, posto lungo la SS. 17, erano illegittimi”.

‘Niente multa se l’autovelox è fuori posto’: il Molise fa giurisprudenza, il caso di Macchia d’Isernia finisce su ‘Il Sole 24 Ore’

Sull’autovelox di Macchia d’Isernia è intervenuto anche il giornale economico nazionale il “Sole24 ore “, che con l’articolo di oggi 23.02.2017 a firma di Maurizio Caprino (foto a destra), ha bacchettato l’uso e/o abuso dello stesso. “Il giornalista – commenta il segretario provinciale Fiadel Feliciantonio Di Schiavi, – nel diffondere la notizia di portata nazionale ed internazionale, ha citato proprio le sentenze emesse dal Giudice di Pace di Isernia e confermate dal Presidente del Tribunale di Isernia, che noi gli avevamo prodotto. Ha evidenziato, sulla scorta delle citate sentenze, che “gli autovelox fissi devono essere ubicati esattamente nel punto in cui la loro installazione è stata autorizzata dall’ente proprietario della strada, altrimenti le multe non sono valide: non basta che le postazioni si trovino al chilometro indicato nell’autorizzazione e nemmeno al metro, ma occorre pure che siano sul lato della strada eventualmente previsto dall’atto stesso”. Cosa che il Comune di Macchia d’Isernia, il Comune di Sesto Campano, la Prefettura di Isernia ed altri pare non vogliono capire. Ha bacchettato altresì anche il CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) che fece la perizia sull’autovelox di Macchia sostenendo, erratamente, che non era importante la direzione di marcia indicata nell’autorizzazione e che nella prassi varrebbe il senso che parte dal chilometro zero della strada. Il lato della strada dove si trova l’autovelox è quello effettivamente dove si trova e non quello dove si voleva intendere che si trovasse. Il giornalista inoltre ha bacchettato anche l’uso irregolare degli autovelox mobili disseminati lungo le strade molisane evidenziando in particolare l’orientamento giurisprudenziale dei nostri Giudici di Pace di Isernia e Campobasso i quali, pronunciandosi sugli autovelox mobili di Castelpetroso, Rionero Sannitico, Vinchiaturo ecc., hanno affermato il principio secondo il quale “i controlli temporanei (quelli presidiati da agenti) non si possono organizzare senza fermare subito i trasgressori, se effettuati nei tratti non inclusi nei provvedimenti prefettizi che vi prevedono l’esonero dall’obbligo di contestazione immediata dell’infrazione” e che il mancato “alt” del veicolo non può essere giustificato con motivazioni legate all’organizzazione del servizio (solo un vigile) oppure alla disponibilità di un apparecchio che determina l’infrazione dopo che il veicolo ha già superato il punto in cui si trovavano gli agenti. Insomma, il Molise fa giurisprudenza”.

Dalle distanze minime non rispettate al ‘lato sbagliato’ della postazione, le falle dell’autovelox di Macchia d’Isernia. Turdò: ‘Andremo in Procura’

Pochi giorni fa il giudice di Isernia Vincenzo Di Giacomo ha rigettato un appello che il Comune di Macchia D’Isernia ha fatto ad una sentenza di archiviazione emessa dal Giudice di Pace di primo grado contro un verbale emesso in seguito a controllo autovelox sulla SS 85 Venafrana. “Questa decisione – commenta oggi Antonio Turdò, presidente del Comitato Pro Trignina – chiude definitivamente un periodo lunghissimo che è iniziato circa 5 anni fa nel quale gli automobilisti sono stati calpestati, schiacciati da tutti Sindaci , Prefettura, Tecnici del Ministero dei Trasporti, cioè ciò che era vero in tutta Italia su questa postazione non valeva. In collaborazione con il CSA-Fiadel , quivi rappresentato da quel “guerriero sannita di Pietrabbondante” di Feliciantonio Di Schiavi, iniziamo una campagna di denuncia con conferenze stampe, petizione popolare e forme di protesta le più diverse anche un sit-in davanti alla medesima Prefettura. Dopo aver certificato che l’autovelox non era posizionato sul lato giusto invece che nel lato destro era a sinistra contraddicendo l’ordinanza ANAS, che dal bivio di Temennotte alla postazione non c’erano almeno 1000 metri in presenza di limite di riduzione della velocità, che non esistevano i pannelli lampeggianti in avvicinamento alla postazione autovelox nei ricorsi alla Prefettura, la quale dopo un iniziale accoglimento cominciò a rigettare inopinatamente, i successivi ricorsi fatti dalla nostra associazione, sottoponendo gli automobilisti ad ulteriori costi e aggravi per ricorrere al Giudice di Pace, ed anche in questo caso la nostra associazione ha vinto tutti i ricorsi. Però oggi ci poniamo una domanda: Mica può finire così e certi personaggi pensano di passarla liscia? Cioè oggi che è stato accertato ed acclarato definitivamente che avevano tutti torto: i due sindaci di Macchia D’Isernia che si sono succeduti, i due Prefetti di Isernia che si sono succeduti, la Polizia stradale di Isernia, gli ingegneri che venivano da Napoli dal provveditorato alle opere pubbliche , la squadra di ingegneri dell’Anas, il geometra del comune di Macchia D’Isernia, la Polizia Municipale, la ditta che gestiva e che ancora gestisce l’autovelox, il viceprefetto aggiunto che puntualmente respingeva i ricorsi e raddoppiava le sanzioni agli automobilisti, ed altri ancora del sotto bosco della palude melmosa che è stata la gestione degli autovelox di Macchia D’Isernia. Bene, di tutta questa gente nessuno pensa di dover chiedere scusa agli automobilisti? Nessuno pensa che sia il caso di restituire i soldi agli automobilisti e ai tanti che si sono visti sottratti i punti dalla patente di guida? Io penso che dobbiamo andare alla procura della Repubblica a chiedere che venga data e riconosciuta giustizia”.

Autovelox Macchia d’Isernia, il Tribunale: ‘E’ illegittimo’. Condannato il Comune. Esultano i ricorrenti. Di Schiavi: ‘Messa la parola fine’

“Probabilmente è stata posta la parola fine all’autovelox a postazione fissa installato illegittimamente dal Comune di Macchia d’Isernia lungo la Strada Statale n. 85 Venafrana”. Esordisce così Feliciantonio Di Schiavi, segretario Fiadel, dopo la condanna del Tribunale di Isernia a carico del Comune di Macchia d’Isernia sulla vicenda dell’autovelox lungo la Statale. “Come si ricorderà noi abbiamo sempre sostenuto che esso era illegittimo e lo abbiamo dimostrato con carte alla mano, però, incredibilmente ci siamo trovati contro il Comune di Macchia d’Isernia (sia il precedente che l’attuale Sindaco), la Prefettura di Isernia (sia il precedente Prefetto che l’attuale), la Polizia Stradale di Isernia che ha sempre certificato la sua legittimità, il Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Molise che ha negato l’evidenza, l’ANAS ed altri ancora. Siamo stati costretti a produrre migliaia di ricorsi avverso gli illegittimi verbali, presso il Giudice di Pace di Isernia perché il Prefetto di Isernia ci dava puntualmente torto e raddoppiava le sanzioni agli automobilisti. I Giudici di Pace di Isernia, con alta professionalità e competenza, ci hanno sempre dato ragione ed hanno anche condannato sia il Comune che la Prefettura. Ebbene il duo Comune di Macchia d’Isernia–Prefettura, non si sono arresi. Hanno fatto appello presso il Tribunale di Isernia. Ed ecco che il Tribunale, e per esso il Giudice Vincenzo Di Giacomo, si è pronunciato sentenziando che l’autovelox è illegittimo e ha condannato il Comune di Macchia d’Isernia, per ogni ricorso, alla refusione delle spese processuali in favore della parte appellata in Euro 630, oltre le spese generali nella misura del 15% ed oltre quanto dovuto per legge. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare anche le sentenze relative agli appelli proposti dalla Prefettura di Isernia che secondo noi dovrà subire le stesse condanne. Siamo fortemente amareggiati da questa storia perché le istituzioni dovrebbero essere le prime a rispettare le leggi. Non dovrebbero costringere il cittadino alle vie giudiziarie, dovrebbero essere dalla loro parte. Quell’autovelox era ed è illegittimo e bene avrebbe fatto il Prefetto di Isernia a decretarne l’immediata rimozione così come fece il validissimo Prefetto Caterina Valente nell’anno 2011, quando accertò che gli autovelox di Isernia e quello di Cantalupo nel Sannio erano illegittimi. I cittadini della provincia di Isernia ricordano con tanto piacere quel Funzionario dello Stato che con competenza e professionalità ascoltava i cittadini, li rispettava e li tutelava dagli abusi, tutti la rivorrebbero ad Isernia. Tra i diversi studi legali che hanno seguito l’annosa vicenda dell’Autovelox di Macchia di Isernia, che tante critiche ha suscitato tra i cittadini, va segnalato quest’ultimo importante risultato ottenuto, tra gli altri, dagli avvocati appartenenti allo Studio Legale Carlo Izzi, il quale, in particolare, ha seguito i patrocinati dell’Associane Sindacale FIADEL”.

Festa Macchia, i ragazzi di De Bellis piegano il Vastogirardi e conquistano la Coppa Italia regionale

Partita avvincente allo stadio ‘Lancellota’ di Isernia, dove – approfittando della pausa di Eccellenza e Promozione, se non relativamente alle gare di recupero – è andata in scena la finale di Coppa Italia regionale fra Macchia d’Isernia e Vastogirardi. Una sfida che si rinnova, dopo quella del campionato di Eccellenza dove le due formazioni sono entrambe in corsa per la vittoria finale. Alla fine la gara si è conclusa sul 2-0 a favore del Macchia, con le reti messe a segno da Minopoli e Sisti. Grande feste per i ragazzi guidati da Pierluigi De Bellis, che portano a casa il trofeo.

(foto facebook)

Autovelox Macchia d’Isernia, l’associazione Caponnetto: ‘Perplessi su decisione Prefetto, attendiamo ancora delucidazioni dalla Procura’

L’Associazione Antimafia ‘A. Caponnetto’ esprime le più vive perplessità per la decisione adottata dal Prefetto di Isernia di confermare la validità dell’autorizzazione in merito all’entrata in funzione dell’impianto Autovelox di Macchia d’Isernia. “Come nostro compito statutario – spiega in una nota l’associazione – analizzeremo senza meno, anche con l’ ausilio del comitato scientifico della Associazione, tutta la documentazione inerente alla determinazione assunta, non escludendo a priori anche la possibilità di inoltrare un nuovo esposto. Allo stato non ci si può esimere dal lamentare il metodo operativo della Procura di Isernia , da cui aspettiamo delucidazioni, in merito a ben due esposti, ufficialmente ancora in itinere, rispetto alle vicende connesse all’impianto installato in Macchia d’Isernia, presentati dalla struttura Molisana della Associazione, in cui si chiedeva l’avviso , in caso di richiesta di archiviazione , ai sensi dell’art 408 comma 2 del c.p.p.. codice procedura penale, che – secondo le intenzioni del legislatore – rende partecipe i cittadini e le Associazioni, con facoltà di intervento nelle vicende giudiziarie di rilievo sociale . Peraltro, quello dell autovelox di Macchia di Isernia, non è l’unico caso monitorato dalla Associazione; vi sono, in realtà, altri esposti per vicende afferenti fatti di rilievo anche penale di competenza della Procura isernina, da lungo tempo in fase di indagini, su cui, dato il tempo trascorso e tramite il legale dell’Associazione , chiederemo lumi nelle sedi opportune , ivi compreso il ricorso alla Procura Generale c/o la Corte di appello di Campobasso. Parimenti, in merito alle vicende in esame, questa Associazione , interesserà il proprio iscritto – On Cristian Iannuzzi – affinchè presenti una articolata interrogazione parlamentare al Ministri della Giustizia e dell’Interno onde chiedere un’ ispezione negli Uffici di Isernia”.

Autovelox Macchia d’Isernia, ‘irregolare ma lì per fare cassa’: tutte le ragioni delle associazioni in difesa degli utenti

La ‘guerra’ sull’autovelox di Macchia d’Isernia fra le associazioni da una parte e Comune e Prefetto dall’altra continua a fare rumore. Dopo le ultime risposte dei due organi istituzionali nei confronti dei movimenti a tutela degli utenti, questi ultimi (Tiziano Di Clemente, Resp. PCL Molise; Romano De Luca, Resp. Ass. Antimafia Caponnetto; Feliciantonio Di Schiavi, Resp. Ass. FIADEL; Antonio Turdò, Resp. Comitato PRO TRIGNINA; Giuseppe Doganieri, Resp. Ass. Imprese di Trasporto – ASSOTIR) in una nota oltre a ritenersi insoddisfatti per i contenuti elencano in dettaglio tutte le irregolarità che riguarderebbero l’autovelox, la sua installazione e la sua legittimità di azione.

Le affermazioni fatte dal Prefetto d’Isernia con nota n. 47023 del 20.12.2016 e dal Sindaco di Macchia d’Isernia con nota n. 4797 del 20.12.2016, in merito all’autovelox sulla Statale 17, non hanno alcun benché minimo pregio e fondamento, per cui si prende atto che nessuna valida “controdeduzione” ci è stata fornita.
1)- L’Autovelox non è conforme all’autorizzazione rilasciata dall’ANAS n. CCB-0020719-P del 19.11.2012, poiché essa prescriveva la sua installazione sul lato sinistro della strada direzione Venafro mentre il Comune lo ha installato sull’opposto lato destro, in palese violazione della prescrizione, come del resto accertato dall’autorità giudicante in modo reiterato. Il Prefetto di Isernia, peraltro, oltre a non confutare tale accertata illegittimità, sul punto aggiunge ulteriore opacità: per la prima volta rivela l’esistenza di una presunta modifica della detta autorizzazione, fatta dall’ANAS con atto n. 2526 del 24.02.2016 che allo stato rimane un “mistero”, poiché non portata a nostra conoscenza né mai citata dal Comune di Macchia anche nell’ultima sua nota predetta. Ed in ogni caso anche il contenuto di tale modifica, così come anticipato dal Prefetto non muta la situazione di illegittimità circa il punto di installazione da noi eccepita, rimanendo la prescrizione di installazione sul lato sinistro e non sul lato destro della direzione Venafro. In ogni caso se ne chiede il rilascio onde consentirci le verifiche del caso. Si ricorda poi, e per l’ennesima volta, che il Giudice di Pace ha emesso numerosissime sentenze con le quali ha stabilito che l’Autovelox de quo è illegittimo, ed ha anche condannato sia il Comune di Macchia d’Isernia, sia la stessa Prefettura, a rimborsare i ricorrenti. Né possiamo esimerci dalle nostre rimostranze e reclami verso il Prefetto di Isernia che, disattendendo quanto statuito dalle giuste sentenze, non ha ordinato né la rimozione dell’Autovelox dichiarato illegittimo né il conseguente rimborso delle somme spettanti ai ricorrenti vincitori, così come invero fece correttamente a suo tempo l’ex Prefetto F. F. Dott.ssa Caterina Valente con gli analoghi casi degli autovelox di Cantalupo nel Sannio e di Isernia. Anzi, continua incredibilmente a sostenere che l’Autovelox sarebbe “legittimo”, peraltro, sulla base di affermazioni del tutto infondate in fatto ed in diritto, e come detto in totale spregio delle sentenze che sono esecutive. Vieppiù. Non ci è sfuggito come il Prefetto abbia persino “virgolettato” la parola “argomentazioni” con riferimento alle ineccepibili motivazioni del Giudice di Pace , il che ci appare come un tentativo di delegittimazione di una funzione giudicante, invero irrituale ed inusitato se promanante dall’istituzione ricoperta dal Prefetto, che – è appena il caso di ricordarlo – è organo amministrativo sottoposto alla legge ed alla funzione giudiziale, come dovrebbe essere normale in uno stato di diritto. Ed è sempre appena il caso di ricordare l’art. 97 della Costituzione che impone i principi di imparzialità e buon andamento della Pubblica Amministrazione.
2)- Il Prefetto ha asserito che la distanza del segnale stradale del limite di velocità, dall’autovelox, sarebbe di “m 1000 (mille)” e che tale distanza sarebbe “stata misurata da tecnici che egli avrebbe appositamente incaricato”. Ma neanche questo è vero. Si ricorda innanzitutto l’elementare regola che è l’Autovelox a doversi posizionare rispetto al segnale stradale del limite di velocità e non il contrario (cioè per legge va spostato l’autovelox e non il segnale per garantire la distanza legale); ma, in ogni caso, il Prefetto non ha fornito ad oggi la prova di tale misurazione che a suo dire corrisponderebbe a 1000 metri. Anzi: per converso è dimostrato il contrario, attesa la nota n. CCB-0009147-P del 21.06.2013 della stessa ANAS, con cui si attesta che il segnale del limite di velocità risulta al Km 37+774. Ne deriva che, essendo l’autovelox installato al Km 36+777, la distanza tra lo stesso Autovelox e il segnale è di m 997 e non di 1000 metri , così smentendo il Prefetto, se la matematica non è un’opinione. Di più: gli stessi tecnici incaricati dal Prefetto di Isernia, con verbale del 21.10.2013, firmato anche dalla Prefettura, dopo misurazioni eseguite (di cui già eccepimmo in modo dettagliato la poca trasparenza e inattendibilità), certificavano che la distanza dell’Autovelox dal segnale stradale era inferiore a mille metri e più precisamente come scritto dagli stessi tecnici e sottoscritto dal rappresentante del Prefetto “LA PRIMA: 998,20 m.” e “LA SECONDA: 998,90 m”.
Non si comprende perciò, come possa esistere una certificazione che attesti la distanza di mille metri, e come possa riferirvisi il Prefetto. In ogni caso anche di tale presunta attestazione se ne chiede il rilascio.
3)- Ugualmente infondato è quanto asserito dal Prefetto stesso in relazione al segnale di preavviso di 400 metri. Anche in questo caso gli stessi tecnici incaricati dal Prefetto certificavano che quel segnale era distante dall’autovelox a m 395,70, e non 400, come erroneamente sostenuto dal Prefetto . E anche qui non si comprende come possa esistere una certificazione che attesti la inesistente distanza di 400 metri alla quale fa riferimento il Prefetto, ed anche di essa perciò se ne chiede il rilascio di copia.
4)- Infondate e prive di pregio, oltre che in conferenti, sono anche le affermazioni del Prefetto afferenti alla supposta competenza del Comune di Macchia ad installare l’autovelox; probabilmente il prefetto non ha compreso la nostra eccezione sul punto. La questione non è se i vigili urbani possano irrogare o meno le sanzioni al codice della strada (sic!), bensì la loro incompetenza territoriale laddove essi svolgono tale servizio in modo continuo e sistematico (cioè con l’autovelox) su una strada statale cioè di competenza di altro organo pubblico. Ed è appunto il caso dell’autovelox di Macchia, laddove il Comune non ha alcuna competenza e potere di installare e gestire l’autovelox su una strada statale (stante anche le sentenze citate nella precedente corrispondenza). Tra l’altro ciò determina anche una distorsione nella destinazione di risorse che invece di confluire nelle casse statali, finiscono tutte in un singolo Comune (il quale peraltro ancora non ha riscontrato le nostre istanze di conoscere l’uso che è stato dei milioni di euro incassato e che con l’occasione si sollecita, ferma restando la riserva di adire alla Corte dei Conti su tale punto e su altri già dedotti).
5)- I reclami e le rimostranze sopra dedotte valgono ovviamente anche per il sindaco di Macchia, con l’aggiunta che non ci lasciamo intimorire da alcune sue si sibilline affermazioni circa la conoscenza di fatti che peraltro sono pubblici e che anzi lui per primo dovrebbe rendere note, trattandosi di interesse pubblico e non privato. Né il suddetto sindaco ci ha detto per quale ragione ha revocato la convenzione con un vigile per assumerne un altro, altro fatto inquietante e poco trasparente.
Si chiede l’intervento del Ministro dell’Interno, in qualità di superiore gerarchico del Prefetto di Isernia, per i provvedimenti di competenza“.

La Dr Automobiles presente con quattro nuovi Suv al Motor Show di Bologna, i complimenti di Frattura: ‘Risultato significativo per l’economia molisana’

“Un’impressione molto positiva arricchita da un particolare piacere per la ripresa certificata. Vedere, anzi, rivedere il marchio di una casa automobilistica molisana negli spazi espositivi del Motor Show di Bologna è un fatto significativo per l’economia della nostra regione”. Così il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, riferisce della sua visita allo stand della Dr Automobiles di Macchia di Isernia, protagonista nell’edizione che si è conclusa da pochi giorni della più importante vetrina automobilistica italiana. “L’esperienza del gruppo Dr, guidato da Massimo Di Risio, è a suo modo esemplare: le difficoltà trasformate in nuove opportunità – commenta Frattura. – L’azienda è tornata in pista con novità interessanti dimostrando tenacia imprenditoriale e spirito di innovazione con una produzione che il mercato sta già premiando”. Per il presidente della Regione, “la ripresa della Dr Automobiles, che ha presentato a Bologna quattro nuovi Suv, rende ancora più interessanti le prospettive di rilancio occupazionale, produttivo ed economico che con l’area di crisi complessa stiamo costruendo per il nostro Molise. L’automotive è stato un settore centrale della nostra economia e siamo certi che tornerà a esserlo. Ce lo dicono i successi registrati al Motor Show”.

Tutela della salute, sequestrati 200 puntatori laser nocivi per la vista, denunciato all’Aurorita giudiziaria dai Carabinieri il titolare dell’esercizio commerciale.

Carabinieri in azione su tutto il territorio della provincia al fine di tutelare la salute dei cittadini e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Militari delle Stazioni del Comando Provinciale di Isernia territorialmente competenti congiuntamente ai reparti speciali dell’Arma del Nucleo Antisofisticazione e Sanità e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno controllato numerose attività commerciali e  cantieri edili in varie zone di Isernia e comuni limitrofi. Tra Macchia D’Isernia e Montaquila, presso due esercizi commerciali sono stati sottoposti a sequestro circa duecento puntatori laser di tipo vietato, altamente nocivi per la vista qualora puntati agli occhi, e divenuti famosi per l’utilizzo di qualche sconsiderato nel corso di partite di calcio o altre manifestazioni sportive. I titolari delle due attività sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria. Stesso provvedimento per un imprenditore edile che non aveva ottemperato all’attuazione delle prescritte misure per garantire la sicurezza degli operai dipendenti, al fine di prevenire infortuni sul lavoro, all’interno di un cantiere ubicato nel territorio del comune di Carovilli. Tali controlli, assicurano i Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia,  continueranno anche nei prossimi giorni e saranno ulteriormente intensificati con l’approssimarsi delle festività Natalizie e di fine Anno.

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