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Category Archives: Basso Molise
Dal corteo in piazza alla partita di pallone, chiusa la ‘settimana d’azione contro il razzismo’. Arte, sport e divertimento per favorire l’integrazione
Termina la XIII Settimana d’azione contro il Razzismo promossa dall’Unar, Ufficio Antidiscriminazioni Razziali, che ha indicato come slogan per il 2017 “A Colori è meglio”. In adesione e totale supporto dell’iniziativa è stato l’impegno della Cooperativa Sociale “Marinella”, capofila dell’RTI “Marinella – Pianeti Diversi – Incontri” che gestisce i centri “Happy Family” e “Oltre” a Campomarino e “Nero a Metà” di Castelmauro. I responsabili delle strutture hanno toccato con mano la solidarietà e la collaborazione del mondo delle associazioni di volontariato, sport, cultura e da parte degli enti locali che hanno patrocinato la serie di eventi. Si è iniziato lunedì a Nuova Cliternia con il laboratorio di arte nella scuola elementare con gli ospiti dei centri “Happy Famly” e “Oltre”. Mercoledì invece a Castelmauro c’è stato un flash mob contro il razzismo: tutti in piazza con maschere e palloncini colorati e abiti tradizionali, accompagnati da poesie scritte e lette da migranti dal Bangladesh, Nigeria, Costa d’Avorio e Gambia del CAS “Nero a Metà”. Nello stesso giorno a Guglionesi si è disputata una partita di calcio con gli ospiti dei centri “Happy Famly” e “Oltre” in collaborazione con l’associazione Informare. Venerdì è stata la volta di ‘Migrastorie’ con gli ospiti dei centri “Happy Famly” e “Oltre” in collaborazione con l’associazione Informare presso il teatro di Guglionesi. Sabato festa in piazza e musica con la Africa Eko Band, insieme ad altre attività in collaborazione con l’associazione Informare. Oggi ancora ‘Migrastorie’.
‘Chiuso’ emporio dello spaccio, in manette 34enne pregiudicata. Trovata dai Carabinieri con 50 grammi di eroina e 70 grammi di hashish. La droga destinata al ‘mercato’ molisano
I Carabinieri del Nucleo Investigativo, nel corso della notte, nell’ambito di un servizio mirato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti sulla costa molisana, sono riusciti a individuare un vero e proprio “emporio” dello stupefacente. I militari, nei giorni precedenti, anche grazie alle segnalazioni della popolazione residente, hanno accertato una costante presenza di soggetti dediti all’uso di sostanze stupefacenti nella zona dell’abitazione di una donna ubicata a Campomarino lido. Nella serata di ieri i Carabinieri agli ordini del Capitano Vincenzo di Buduo sono intervenuti mentre la 34enne di San Severo si accingeva ad entrare nell’appartamento. La stessa alla vista dei militari ha tentato di disfarsi della sostanza stupefacente gettando a circa un paio di metri di distanza un marsupio che è stato prontamente raccolto dai militari ed al cui interno è stata rinvenuta eroina del peso di 50 grammi, avvolta in pellicola trasparente e ricoperta da nastro adesivo di colore marrone. La successiva ed accurata perquisizione domiciliare ha permesso il rinvenimento sul piano di lavoro della cucina ed occultato all’interno dell’armadio della camera da letto di complessivi 70 grammi di hashish e di un bilancino di precisione utilizzato per l’attività di spaccio. La donna, classe 1983, già con precedenti specifici, è stata tratta in arresto e sottoposta agli arresti domiciliari presso la propria abitazione nella confinante cittadina pugliese a disposizione della magistratura frentana.
Tentano di forzare il bancomat, coppia di malviventi messa in fuga dai Carabinieri. Ladri avvistati a bordo di un’auto di grossa cilindrata
Durante la scorsa notte, i Carabinieri impegnati in un servizio di controllo del territorio sono intervenuti presso la sede di una banca, nel centro del comune di Montenero di Bisaccia, dove ignoti malfattori avevano tentato di forzare un bancomat. Il tempestivo intervento dei militari ha permesso di sventare il furto mettendo in fuga i malviventi che si sono allontanati su un’auto di grossa cilindrata. Sono tutt’ora in corso indagini da parte dei Carabinieri della Stazione di Montenero di Bisaccia, coadiuvati dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Termoli.
Tenta di disfarsi di 60 grammi di cocaina, i militari hanno l’occhio ‘lungo’: arrestato per spaccio 27enne noto alle forze dell’ordine
Nella serata di ieri i Carabinieri hanno passato al setaccio il centro di Campomarino, la frazione di Nuova Cliternia e l’area confinante con la provincia di Foggia. Ulteriori pattuglie dell’Arma si sono concentrate nel centro di Termoli e sul lungomare molisano. Il controllo straordinario del territorio è stato finalizzato a prevenire i reati contro il patrimonio, particolarmente furti in abitazioni e rapine. Il servizio, svolto da pattuglie in uniforme e in abiti civili, è stato coordinato dal Comando Compagnia di Temoli e ha consentito di controllare 84 autovetture, 116 persone, nonché 14 esercizi pubblici. Nel corso delle attività, una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Termoli, a seguito di un controllo effettuato a Campomarino, ha tratto in arresto un ventisettenne, residente nel centro molisano, già noto alle Forze dell’Ordine, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il giovane, difatti, aveva tentato di disfarsi di due involucri contenenti oltre 60 grammi di cocaina. La droga è stata cosi sequestrata e il soggetto tradotto presso la casa circondariale di Larino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Altre pattuglie, invece, dislocate sul territorio del basso Molise, hanno proceduto a denunciare un uomo, quarantenne, per detenzione illecita di un fucile, e un giovane straniero, residente in Italia, per aver fornito false attestazioni ai militari operanti. Il servizio dinamico e capillare ha riscontrato il plauso soprattutto della popolazione di Campomarino, grata per il controllo straordinario effettuato dagli uomini dell’Arma.
Guida in stato di ebbrezza, file all’uscita dai locali per il ‘pretest’: cresce la responsabilità fra gli avventori contro rischi incidenti e infrazioni
Nella notte tra sabato e domenica la Polizia di Stato di Campobasso ha posto in essere, nell’ambito del progetto “Drugs On Street”, una mirata attività di contrasto al fenomeno della somministrazione di alcolici e superalcolici dopo le ore 03 e della guida di veicoli sotto l’effetto di sostanze stupefacenti ed alcoliche. Il progetto si inserisce nel solco di precedenti attività condotte dalla Polizia di Stato per l’intensificazione del contrasto del fenomeno della guida in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze alcooliche, stupefacenti e/o psicotrope, oltre che in un mirato intervento dell’Unione Europea per la riduzione degli incidenti stradali nel decennio 2010- 2020. La specifica attività, espletata da mezzanotte alle ore 07.30 nei comuni di Campobasso, Termoli e Petacciato, ha coinvolto un consistente numero di operatori appartenenti a diverse articolazioni della Questura (Squadra Mobile, Ufficio Sanitario, Squadra Amministrativa) nonché del Commissariato di Polizia di Stato di Termoli e della locale Sezione di Polizia Stradale. In tale contesto operativo, oltre a numerosi controlli eseguiti ad esercizi pubblici e circoli privati, è stata effettuata, nei pressi di alcune discoteche, una specifica attività di prevenzione. Questi i risultati conseguiti:
– Veicoli controllati 400;
– Persone sottoposte al pretest 600;
– Persone sottoposte ad accertamenti con etilometro 90;
– Persone denunciate all’A.G. per guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche (art. 186 comma 2 lett. B) codice della strada: 5
– Persone contravvenzionate amministrativamente per guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche (art. 186 comma 2 lettera A) codice della strada: 2
– Persone contravvenzionate per guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche (art. 186 comma 2 bis codice della strada: 2
– Patenti ritirate: 9;
– Punti decurtati: 100;
– Sanzione amministrativa per somministrazione di alcolici dopo le ore 03.00 e prima delle ore 06.00 a carico di un gestore di discoteca per un importo che supera i 6.000,00 euro; si evidenzia che i titolari di strutture autorizzate a somministrare bevande alcoliche o superalcoliche devono interrompere la vendita e la somministrazione alle ore 3 e non possono riprenderla nelle tre ore successive. La somministrazione e la vendita di alcolici nelle ore notturne è soggetta ad una disciplina restrittiva e rigorosa (Art. 1 D.L. 117/2007). L’inosservanza delle disposizioni sul rispetto degli orari consentiti per la somministrazione e vendita di alcolici comporta la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 20.000.
Considerate le finalità collaborative e informative, la specifica attività ha potuto contare anche sull’apporto professionale di personale medico della Polizia di Stato presente ai servizi a bordo di un camper. Di particolare rilevanza è risultata la scelta di moltissimi avventori dei locali che, all’uscita degli stessi, hanno voluto sottoporsi al pretest per la valutazione dell’alcolemia, prima di mettersi alla guida dei veicoli ed incorrere in possibili incidenti e sanzioni al codice della strada. Diversi hanno scelto di rimanere in auto, fermi ed in attesa che passassero gli effetti dell’alcol. L’assunzione di sostanze alcoliche provoca effetti spesso molto gravi sull’organismo umano. Questi effetti risultano particolarmente pericolosi per chi si pone alla guida di un veicolo, poiché questa attività richiede molta concentrazione e prontezza di riflessi, che invece vengono compromessi dall’assunzione di alcol in quantità non consentite. Per una corretta informazione, la Polizia di Stato ricorda le principali sanzioni nelle quali si può incorrere nel contesto sopra evidenziato:
• In caso di accertamento di un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro, sono previste due sanzioni amministrative, il pagamento di una somma da euro 531 a 2125 e la sospensione della patente di guida da tre a sei mesi;
• In caso di accertamento di un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro, scatta la denuncia penale con l’ammenda da euro 800 a 3200, l’arresto fino a sei mesi e la sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno;
• In caso di accertamento di un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, le sanzioni sono l’ammenda da euro 1500 a 6000, l’arresto da sei mesi a un anno e la sospensione della patente da uno a due anni. Inoltre il veicolo utilizzato al momento del reato è soggetto a confisca amministrativa se appartiene al guidatore in stato di ebbrezza. Invece se chi guida in stato di ebbrezza è persona diversa dal proprietario, al guidatore viene sospesa la patente per un periodo da due a quattro anni. Se si compie questo reato per due volte in un biennio la patente di guida viene revocata.
• Le pene e le sanzioni sono aumentate nel caso si provochi un incidente stradale, mentre per i neopatentati e i conducenti professionali, nell’ambito della loro attività, vige la regola della tolleranza zero per cui non possono mettersi alla guida se il tasso alcolemico risulti superiore a zero grammi per litro.
Sanità, 700 cittadini chiedono il ripristino di Pediatria e Servizio Igiene al Poliambulatorio di Montenero di Bisaccia: ‘Costretti a portare fuori i nostri figli’
Il 3 ottobre 2016 si è costituito il “COORDINAMENTO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI BAMBINI – MONTENERO”. Fondato da alcune madri di Montenero di Bisaccia, è costituito da quanti, nel territorio e per il territorio, mossi da elevato senso civico, cura dei beni comuni e rispetto dei diritti costituzionali, vogliono farsi promotori di azioni utili a sensibilizzare, denunciare e risolvere il problema legato all’assenza, da oltre un anno e mezzo, del servizio di Pediatria ambulatoriale e del servizio Igiene, presso il Poliambulatorio di Montenero di Bisaccia. Negli ultimi anni, infatti, il Poliambulatorio di Montenero di Bisaccia ha visto diminuire i servizi che ha garantito per decenni ai cittadini di Montenero e dei centri limitrofi ricadenti tra la “Bassa Valle del Trigno” e la parte Nord del “Basso Molise”. “In questo modo – denunciano i componenti del Coordinamento – sono venuti meno servizi essenziali a migliaia di cittadini molisani sparsi su un territorio molto ampio, aumentando di fatto il divario tra cittadini e disattendendo il diritto costituzionale alla salute come diritto fondamentale dell’individuo nell’interesse della collettività. Da oltre un anno e mezzo, è stato soppresso anche il servizio della Pediatria ambulatoriale e il servizio Igiene per le vaccinazioni, costringendo i genitori e i bambini a recarsi fuori dal territorio di riferimento, con l’aggravante delle elevate distanze da percorrere e della situazione disastrosa in cui si trova la rete stradale. Impedendo, di fatto, a molti di usufruire in modo funzionale e corretto dei servizi di cui sono titolari di diritto. Nella regione dove i cittadini pagano le tasse tra le più elevate d’Italia per i tanti errori fatti nel passato sulla sanità, non si può accettare di far pagare tutto questo ai bambini che ne rappresentano il futuro. Per questo il Coordinamento ha chiesto con forza di ripristinare il Servizio di Pediatria ambulatoriale e il Servizio Igiene presso il Poliambulatorio di Montenero di Bisaccia, affinché si tuteli nel migliore dei modi il diritto alla salute dei bambini di questo territorio e di questa regione. Lo ha fatto organizzando luoghi di confronto e una raccolta firme per supportare una petizione popolare, inviata, il primo febbraio, in primis al Presidente della Regione Molise e Commissario ad Acta per la Sanità Frattura e al Direttore Generale A.S.Re.M. Sosto. Un vero e proprio esercito di oltre 700 cittadini in difesa della Pediatria ambulatoriale e del servizio Igiene del Poliambulatorio di Montenero di Bisaccia, determinato a chiedere risposte chiare, nette e concrete rispetto a bisogni, necessità e diritti universali”.
Agromafie, Coldiretti: in Molise fenomeno a bassa intensità ma in aumento furti di mezzi agricoli e bestiame. Viola: ‘Non abbassiamo la guardia’
L’intensità del fenomeno dell’Agromafia nel settore agroalimentare in Molise risulta essere basso tanto in provincia di Campobasso che in provincia di Isernia, piazzatesi rispettivamente al 87esimo e 88esimo posto della graduatoria delle 106 provincie italiane, elencate in ordine decrescente per intensità del fenomeno. “Questa situazione – osserva il presidente regionale di Coldiretti Molise, Saverio Viola – pur assumendo connotati rosei rispetto al contesto nazionale, non ci deve comunque far abbassare la guardia dal momento che quest’anno si è avuto, inaspettatamente, un ritorno, sia pure al momento contenuto e ben contrastato dalla forze dell’ordine, al furto dei trattori e all’abigeato”. Il dato riguardante le provincie molisane, come quelle del resto della Penisola, è emerso nel corso della presentazione del quinto Rapporto #Agromafie2017 elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, tenuta oggi a Roma presso il Centro Congressi di Palazzo Rospigliosi, sede della Confederazione nazionale Coldiretti. La seconda regione più piccola d’Italia non è tuttavia esente dai furti in azienda. L’intensità del fenomeno delle agromafie è calcolata sulla base delle risultanze quantitative delle azioni di contrasto specifiche messe in atto dalle diverse forze dell’ordine per questo particolare aspetto criminale. I dati diffusi oggi hanno evidenziato che il volume d’affari complessivo annuale dell’agromafia è salito a 21,8 miliardi di euro, con un balzo del 30% nell’ultimo anno. Nel rapporto si evidenzia, inoltre, che tale stima rimane, con tutta probabilità, ancora largamente approssimativa per difetto, in quanto restano inevitabilmente fuori i proventi derivanti da operazioni condotte “estero su estero” dalle organizzazioni criminali, gli investimenti effettuati in diverse parti del mondo, le attività speculative poste in essere attraverso la creazione di fondi di investimento operanti nelle diverse piazze finanziarie, il trasferimento formalmente legale di fondi attraverso i money transfer in collaborazione con fiduciarie anonime e la cosiddetta banca di “tramitazione”, che veicola il denaro verso la sua destinazione finale. La filiera del cibo, della sua produzione, trasporto, distribuzione e vendita, ha tutte le caratteristiche necessarie per attirare l’interesse di organizzazioni che via via abbandonano l’abito “militare” per vestire il “doppiopetto” e il “colletto bianco”, come si diceva un tempo, riuscendo così a scoprire e meglio gestire i vantaggi della globalizzazione, delle nuove tecnologie, dell’economia e della finanza 3.0. “Sul fronte della filiera agroalimentare – spiega la Coldiretti – le mafie, dopo aver ceduto in appalto ai manovali l’onere di organizzare e gestire il caporalato e altre numerose forme di sfruttamento, condizionano il mercato stabilendo i prezzi dei raccolti, gestendo i trasporti e lo smistamento, il controllo di intere catene di supermercati, l’esportazione del nostro vero o falso Made in Italy, la creazione all’estero di centrali di produzione dell’Italian sounding e la creazione ex novo di reti di smercio al minuto”. Nel 2016 si è registrata, inoltre, un’impennata di fenomeni criminali che colpiscono e indeboliscono il settore agricolo nostrano dove quasi quotidianamente ci sono furti di trattori, falciatrici e altri mezzi agricoli, gasolio, rame, prodotti (dai limoni alle nocciole, dall’olio al vino) e animali con un ritorno prepotente dell’abigeato. Un fenomeno, questo, tristemente noto anche in Molise dove furti del genere sono segnalati specialmente nelle zone della fascia costiera in provincia di Campobasso. Non si tratta più soltanto di “ladri di polli” quanto di veri criminali che organizzano raid capaci di mettere in ginocchio un’azienda, specie se di dimensioni medie o piccole, con furti di interi carichi di olio o frutta, depositi di vino o altri prodotti come file di alveari, intere mandrie o trattori caricati su rimorchi di grandi dimensioni. A questi reati contro l’agricoltura, secondo il Rapporto Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, si affiancano racket, usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione nelle campagne mentre nelle città, silenziosamente, i tradizionali fruttivendoli e i nostri fiorai sono quasi completamente scomparsi, sostituiti i primi da egiziani e i secondi da indiani e pakistani che, pur sapendo proferire a stento poche frasi compiute in italiano, controllano ormai gran parte delle rivendite attive sul territorio. Si direbbe un vero miracolo all’italiana, affiancato però dal dubbio che tanta efficacia organizzativa possa anche essere, spesso, il prodotto di una recente vocazione mafiosa per il marketing. I poteri criminali si “annidano” nel percorso che frutta e verdura devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani, e che vede uno snodo essenziale in alcuni grandi mercati di scambio per arrivare alla grande distribuzione. Tra tutti i settori “agromafiosi”, continua la Coldiretti, quello della ristorazione è forse il comparto più tradizionale e immediatamente percepito come tipico del fenomeno. In alcuni casi sono le stesse mafie a possedere addirittura franchising e dunque catene di ristoranti in varie città d’Italia e anche all’estero, forti dei capitali assicurati dai traffici illeciti collaterali. Il business dei profitti criminali reinvestiti nella ristorazione coinvolgerebbe oltre 5.000 locali, con una più capillare presenza a Roma, Milano e nelle grandi città. Attività “pulite” che si affiancano a quelle “sporche”, avvalendosi degli introiti delle seconde, assicurandosi così la possibilità di sopravvivere anche agli incerti andamenti del mercato e alle congiunture economiche sfavorevoli, ma anche di contare su un vantaggio rispetto alla concorrenza con la disponibilità di liquidità e la possibilità di espandere gli affari secondo il Rapporto Coldiretti. “Le agromafie vanno contrastate nei terreni agricoli, nelle segrete stanze in cui si determinano in prezzi, nell’opacità della burocrazia, nella fase della distribuzione di prodotti che percorrono centinaia e migliaia di chilometri prima di giungere al consumatore finale, ma soprattutto con la trasparenza e l’informazione dei cittadini che devono poter conoscere la storia del prodotto che arriva nel piatto”, ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “per l’alimentare occorre vigilare sul sottocosto e sui cibi low cost dietro i quali spesso si nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi se non l’illegalità o lo sfruttamento”.
Ruba un portafoglio con 500 euro nell’auto di un concittadino, assicurata alla giustizia una 47enne dalle “mani di velluto”
I Carabinieri della Compagnia hanno identificato e denunciato a piede libero una 47enne di Rotello per furto aggravato. Nello scorso mese di febbraio ad un 65enne di Rotello furono asportati 500 euro in contanti dal portafoglio lasciato a bordo della sua autovettura, parcheggiata nel centro abitato del paese. I Carabinieri della locale stazione, comandata dal maresciallo Luigi Rainò, al termine dell’attività investigativa, attraverso un attento sopralluogo e minuziosi riscontri, riuscivano ad acquisire gravi indizi di colpevolezza sul conto di una donna del posto, ritenuta responsabile di tale furto. Gli atti sono stati inviati alla Procura della Repubblica di Larino per gli atti consequenziali. (Foto archivio).
Ricostruzione post terremoto, la Iena Filippo Roma incalza l’assessore Facciolla sulle case acquistate e ristrutturate coi fondi pubblici
C’è chi attende da 14 anni i fondi per la ricostruzione e ristrutturazione della propria abitazione, danneggiata dal terremoto del 2002, e chi acquista alcune di queste case danneggiate a prezzi stracciati, salvo poi ottenere i contributi regionali per rimetterle a nuovo. È la storia in salsa molisana raccontata nel servizio – andato in onda ieri sera – delle Iene che, come si ricorderà, nelle scorse settimane sono tornate in Molise prendendo come bersaglio il vice presidente della giunta regionale Vittorino Facciolla. È proprio l’assessore all’Agricoltura infatti, nonchè consigliere comunale a San Martino in Pensilis, ad aver ottenuto la concessione dal sindaco Massimo Caravatta e dall’amministrazione a cui fa capo per il via libera di circa 150mila euro. Il problema, ha fatto notare Filippo Roma, che ha intervistato anche Michele Iorio, governatore nel periodo post terremoto, è che i contributi erano erogabili solo ai proprietari (degli immobili danneggiati, ovviamente) che erano tali al momento del sisma del 2002. Le eccezioni, ha spiegato Iorio, erano ammesse solo a garanzia del venditore e non dell’acquirente futuro proprietario. Ma grazie a un provvedimento dell’amministrazione di San Martino Facciolla, dopo aver acquistato tre immobili a circa 10mila euro l’uno, è riuscito ad ottenere una somma di 150mila euro per rimetterle in sesto. “Abbiamo agito correttamente e nella norma – hanno spiegato l’assessore e il sindaco Caravatta. – Se vi fossero irregolarità spetterà alla magistratura stabilirlo”. Filippo Roma è andato ad intervistare diversi cittadini che vivono ancora nelle case fortemente danneggiate dal sisma e che ancora non vedono un centesimo, nonostante i tecnici della Regione abbiano constatato che fossero beneficiari del contributo pubblico. L’esposto sulla vicenda è nato dall’avvocato Oreste Campopiano, intervistato nel corso del servizio.