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Molise Tabloid si rinnova. Da lunedì 27 marzo 2017 una nuova piattaforma ospita la nostra testata, presentando solo parzialmente una grafica diversa rispetto a quella precedente. Due gli obiettivi di questa scelta, divenuta ormai necessaria: arginare una serie di problematiche che non hanno garantito il corretto funzionamento del sito nelle ultime settimane (e per tale motivo ci scusiamo con voi); adeguare la piattaforma a nuove esigenze, fra cui ad esempio la progettazione di una versione ‘mobile’ adatta a dispositivi come gli smartphone. Per accedere a Molise Tabloid, cambierà poco o nulla. Nei prossimi giorni, collegandovi a www.molisetabloid.it verrete automaticamente reindirizzati a www.molisetabloid.com (servizio garantito entro le 48 ore successive alla messa online della nuova piattaforma) oppure, se preferite, potrete digitare direttamente l’indirizzo web www.molisetabloid.com. Sui social network, invece, compariranno direttamente i link del nuovo sito. L’attuale piattaforma (molisetabloid.altervista.org) sopravviverà come archivio storico, accessibile sul nuovo sito attraverso un banner laterale apposito. Scusandoci per il disagio e ringraziandovi per la vostra fedeltà, vi invitiamo a continuare a seguirci ed eventualmente a segnalarci suggerimenti circa la nuova grafica.

Omicidio Italo D’Elisa, condannato a 30 anni di carcere Fabio Di Lello. Il verdetto questa mattina in Corte D’Assise a Lanciano

Condannato a 30 anni dalla Corte d’Assise a Lanciano, Fabio Di Lello, 34 anni, di Vasto, accusato dell’omicidio volontario premeditato di Italo D’Elisa (22), avvenuto lo scorso primo febbraio davanti ad un bar di Vasto. L’imputato esplose contro il giovane tre colpi di pistola calibro 9, secondo l’accusa per vendicare l’investimento mortale da parte della vittima, la scorsa estate, di sua moglie, Roberta Smargiassi. (Foto e fonte Ansa). Seguono aggiornamenti

Sacerdote ‘temerario’ salva il funerale, chilometri a piedi nella bufera di neve per raggiungere la chiesa. Commozione tra i fedeli

A chi la bufera di neve non ha spaventato è Don Gino D’Ovidio, sacerdote della chiesa San Nicola di Bari a Duronia, in questi giorni autentico tuttofare in termini di pulizie. Anche oggi impegnato sul tetto della chiesa a sgombrare cumuli, padre D’Ovidio ha sfidato il gelo nei giorni più terribili per servire la comunità di un comune vicino, quella di Bagnoli del Trigno. Col parroco del paese convalescente e la necessità di celebrare un funerale, don Gino si è incamminato da Duronia percorrendo circa 7-8 chilometri di strada fra neve e temperature sotto zero. Così mentre a Bagnoli gli abitanti, sotto quasi due metri di coltre bianca, erano tappati in casa con le loro auto fuori dai giochi, l’arzillo sacerdote è spuntato all’ingresso del paese, bardato fino alla testa, per portare a termine il suo impegno. Alla sua vista i fedeli sono rimasti sorpresi e allo stesso tempo commossi per questa piccola impresa, che gli sono valsi i soprannomi di ‘eroe’ e ‘don Camillo molisano’. Lui ovviamente ha minimizzato, sostenendo di essere sempre a disposizione della comunità e che da giovane voleva andare in missione.

ACCADDE OGGI: il 6/12/1907 la strage di molisani a Monongah

La mattina del 6 dicembre 1907 a Monongah, piccola cittadina del West Virginia (USA) si verificò la più grave tragedia della storia mineraria degli Stati Uniti. Alle ore 10:20 si verificarono delle esplosioni nelle miniere di carbone che fecero tremare la terra fino a 13 chilometri di distanza. Le cause della tragedia sono tuttora sconosciute, malgrado all’epoca fossero state fatte indagini dalle autorità americane non si arrivò mai ad accertare la causa reale dell’esplosione. A Monongah nel buio delle miniere morirono circa 360 persone, di cui 171 italiani, 87 erano molisani (36 di Duronia, 20 di Frosolone, 12 di Torella del Sannio, 8 di Fossalto, 7 di Pietracatella, 3 di Bagnoli del Trigno, 1 di Vastogirardi). GiuPrio

Il ricordo del presidente Paolo di Laura Frattura
Una tragedia lontana nel tempo avrà stemperato l’orrore delle grida del momento, la paura, i contorni dei volti, il ricordo dei nomi dei travolti. Non avrà però stinto il dolore delle famiglie, rimaste senza figlio, padre, marito, fratello, dolore tramandato di generazione in generazione. Non avrà sciupato il significato di tragedia sul lavoro. Monongah nel tempo è importante. È importante oggi perché è un punto di sacrificio altissimo che ci ha portati a condizioni di lavoro sicure, almeno sicure nell’obbligo della norma.

Il 6 dicembre 1907, 87 nostri corregionali, per lo più giovanissimi, partivano da Duronia, Frosolone, Torella del Sannio, Fossalto, Bagnoli del Trigno, Pietracatella e Vastogirardi, in condizioni difficilissime e disperate, come i migranti oggi sui barconi al largo di Lampedusa. Coltivavano lo stesso sogno drammatico di sfuggire alla miseria. Un secolo fa un viaggio verso la terra promessa, l’America, che ben presto si dimostrò essere non meno dura e difficile di quella natia.
A quel sogno di futuro migliore, il West Virginia rispose ai nostri giovani molisani con la miniera. Chi tra noi ha avuto un nonno, uno zio, minatore in Europa o nel resto del mondo, ha sentito che non c’è lavoro peggiore del minatore: scendere senza alcuna tutela per la propria incolumità nel cuore della terra, dove non c’è né aria salubre né luce. La miniera ti segna, come ti segna la guerra.

Monongah è stato questo, l’esplosione improvvisa di un disastro rimasto nascosto per troppi anni, il cui recupero storico, di memoria collettiva, è nostro dovere ancora oggi, a distanza di tanto tempo, politico, civico e morale. Ce lo impongono i numeri di quello scempio umano: le cifre ufficiali parlano di 361 vittime, di cui 171 italiani, ma le cifre ufficiose, accreditate da molti studiosi, arrivano a parlare di un orrore ben più vasto.

La tragedia di Monongah a 106 anni di distanza deve farci riflettere sulla necessità di vedere sempre assicurate, anche nei mestieri più duri, dignità e sicurezza che mai devono essere barattate con il bisogno di lavorare. Questo, in particolare, lo dobbiamo agli ultimi, agli stranieri che vengono da noi a trovare lavoro, a chi non ha mezzi, a chi si lascia guidare dalla disperazione.

Ricordiamo Monongah per ricordare ancora una volta tutte le tragedie che hanno colpito gli emigranti molisani, l’altro Molise andato via con la speranza nel cuore di tornare un giorno con quella sicurezza economica che la nostra regione non offriva.
A chi non è tornato, oggi alle 87 vittime di Monongah, il nostro pensiero più commosso.

Scoperte dieci piantine di cannabis in un campo agricolo, giovane coltivatore gestiva ‘laboratorio’ di stupefacenti. Sequestro della Finanza

Un giovane è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria all’esito di un’operazione antidroga eseguita in agro di Duronia dai Finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Campobasso. Nel corso del blitz, i Militari hanno rinvenuto e sequestrato una coltivazione di canapa indiana costituita da dieci piante – per complessivi 7 chili – abilmente occultata da un telo di plastica. Presso l’abitazione attigua al campo, i Finanzieri hanno scoperto un vero e proprio “laboratorio”, destinato alla preparazione ed all’essiccazione della sostanza stupefacente. Individuati e sequestrati un bilancino di precisione, una lampada con annesso specchio riflettente (destinata all’essiccazione del prodotto), 52 semi di canapa indiana, 60 grammi di marijuana e persino un dettagliato manuale, in tema di istruzioni per la coltivazione di piantine destinate alla produzione di stupefacente.

In fuga dalla miseria, dopo 68 anni torna in Molise dall’Argentina. L’abbraccio della comunità a Domenico Manzo, gioia e commozione ‘condiscono’ una visita speciale

cerimonia-accoglienza-duronia-domenico-manzo-1Insieme agli amici di DURONIA, il 12 novembre il Movimento Cristiano Sociali e l’associazione Padre Giuseppe Tedeschi hanno abbracciato nel suo paese natale, Domenico Manzo, l’arzillo e commosso emigrante che rientrava a casa per la prima volta dopo 68 anni di emigrazione. Una cerimonia semplice, registrata da Francesco Santoro che ha prodotto un video che invierà alla comunità molisana del Mar del Plata, in cui il Parroco Don Gino D’Ovidio, il Presidente della Confraternita del Purgatorio Mauro Manzo, il Presidente della Pro Loco ed amministratore comunale Mario Petracca e un testimone della Consulta dei Molisani nel Mondo di grande esperienza come Clemente Izzi di Torella del Sannio che per 40 anni è stato in Svizzera, hanno accolto con giovialità, semplicità ed affetto Domenico Manzo, per dargli il bentornato e per condividere insieme a tanti amici, familiari e conoscenti un momento di gioia e di grande emozione. cerimonia-accoglienza-duronia-domenico-manzo-2“Tutti insieme – spiegano – abbiamo dato il benvenuto ai nipoti di Domenico, Diego e Martino, che per la prima volta arrivavano nel Molise e nel paese da cui partì il nonno nel 1948, e che nei loro interventi hanno ringraziato tutti per un’accoglienza bella e sorprendente”. Domenico Manzo ha ricordato il Molise povero del dopoguerra, la fuga in cerca di fortuna in Venezuela insieme ad un parente e poi dopo due anni a Maracaibo la nave che solcò il canale di Panama e scese lungo il Pacifico fino a Valparaiso in Cile dove salì su un treno che attraversò le Ande e lo condusse nella città di Mendoza in Argentina. Ha proseguito raccontando aneddoti e eventi della sua vita, il lavoro presso l’ENEL Argentina, il trasferimento a Mar del Plata e la nostalgia per l’Italia e per il suo paese. Domenico Manzo è rimasto colpito dall’affettuosa accoglienza ricevuta e più volte non è riuscito a trattenere le lacrime, e con una straordinaria lucidità ha ringraziato Dio per avergli dato la forza di arrivare a 89 anni e di avergli permesso di rivedere insieme ai suoi amati nipoti Diego e Martino la sua Duronia. “Facciamo a Domenico Manzo e a tutti i Molisani in Italia e nel Mondo i migliori auguri in questo giorno che ricorre l’846° anniversario della morte del primo Santo delle nostre Terre, San Giovanni Eremita da Tufara, perché non si perdano i legami fraterni con le comunità molisane sparse in Italia, in Europa e nel Mondo”.

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Rientra in Molise dopo 68 anni, nella chiesa di San Rocco la testimonianza di Domenico Manzo

Sabato 12 novembre alle ore 18 presso la Chiesa di San Rocco a Duronia accoglieremo in un evento semplice e sobrio Domenico Manzo, un emigrante che rientra nel proprio comune dopo 68 anni di lavoro prima in Venezuela e poi in Argentina. Ad accompagnarlo uno dei nipoti che porta lo stesso nome e che vive a Roma insieme a tanti altri concittadini duroniesi che in quella città hanno costituito anche l’Associazione “LA TERRA” promotrice da 22 anni del CAMMINA MOLISE. Non accade tutti i giorni che un uomo torni nella propria casa, nel paese dove è nato e tra i vicoli dove è cresciuto da bambino dopo quasi 70 anni vissuti a migliaia di chilometri di distanza. Le sue emozioni, ciò che proverà ed i suoi sentimenti saranno condivisi in una manifestazione che vorrà approfondire i legami tra Duronia e l’emigrazione storica che prosegue imperterrita dall’Unità d’Italia in poi. Uno dei capisaldi dell’Antico Sannio, la Civitavecchia del Molise fu costretta a cambiare nome dopo il 1860 per non confondersi con altra località più nota a livello nazionale, ma da centro dinamico del Medio Sannio si è progressivamente spopolata fino alle poche centinaia di residenti di questo periodo. Domenico Manzo è uno tra i tanti duroniesi emigrati per necessità e in cerca di un futuro migliore così come tanti altri concittadini che hanno scelto soprattutto l’America del Sud e Roma, ma come gran parte dei molisani anche altre destinazioni. Sabato 12 novembre abbracceremo Domenico e gli daremo il bentornato a casa facendogli sentire quel calore umano che avrà sempre sognato in questi 68 anni di assenza.

Elio Germano nei panni di San Francesco: proiettata l’anteprima, domani il film al cinema. Il molisano: ‘In India ho scoperto il mio personaggio’

La giornata del 4 ottobre, dedicata a San Francesco patrono d’Italia, ha rappresentato l’occasione per proiettare, allo Zenith di Perugia, l’anteprima del film “Il sogno di Francesco” interpretato dall’attore Elio Germano, originario di Duronia, piccolo paese del Molise. La storia del Santo d’Assisi uscirà nelle sale cinematografiche domani 6 ottobre e come ha dichiarato il protagonista Germano racconta di un Francesco che ha voluto prendere a modello i poveri ed evidenzia il senso di fratellanza del Santo, di vicinanza agli altri e il suo essere lontano dall’individualismo. “Come Movimento dei Cristiano Sociali esprimiamo orgoglio per l’attore Elio Germano, il quale ha raccontato che per calarsi nel saio di San Francesco è dovuto andarsene in India, ma più dei sadhu indiani l’hanno aiutato le memorie molisane coltivate da bambino”, afferma il Movimento. “Il nostro apprezzamento è per il giovane attore che, mettendosi nei panni del poverello d’Assisi, fa emergere una cosa molto importante, l’Italia del XIII secolo, che ricorda da vicino quella di oggi. Ineguaglianze, conflitti sociali, politici e religiosi, polarizzazione tra poveri e ricchi. La storia è ciclica. Un ciclo si è chiuso con il XX secolo e ora viviamo una fase medievale, delicata e pericolosa. Un po’ di Molise dunque, che ci riempie di orgoglio, in una pellicola che narra la vita di uno dei personaggi più importanti del XIII secolo, icona di povertà e umiltà, e che abbiamo il dovere, sempre, di prendere come esempio”.

Evasione fiscale, ai Comuni ‘collaborativi’ resta fino al 100% delle somme recuperate. Ma in Molise aderiscono solo in sei

Sono solo sei i comuni molisani che hanno ottenuto il contributo spettante per la loro compartecipazione al contrasto all’evasione fiscale, nel corso del 2015, con l’effettiva riscossione di entrate erariali. Si tratta di Busso e Gildone ad ognuno dei quali sono arrivati 50 euro, il doppio a Duronia, 450 euro a Vinchiaturo e 650 a Petacciato; a Riccia sono spettati 1.550 euro e a Sepino 3.950. Solo ai Comuni che hanno aderito ai protocolli di intesa con l’Agenzia delle Entrate, propedeutici alla compartecipazione al contrasto all’evasione fiscale, spetta una quota (elevata dal 50% al 100% per gli anni dal 2015 al 2017) dei tributi statali derivanti dal contrasto all’evasione fiscale e contributiva. Complessivamente ai Comuni italiani per il 2015 sono stati distribuiti 17 milioni di euro, inferiori a quanto riscosso nel corso dell’anno precedente (21 milioni di euro). Per molte Amministrazioni locali si è trattato di poche decine di euro, ma ad alcuni Comuni di soldi ne sono stati trasferiti tanti: quasi 30.000 euro a Teramo, più di 52.000 a Pescara, per non andare troppo lontano dai nostri confini regionali. “Mi chiedo proprio perché i nostri Comuni, alle prese con bilanci esigui e con trasferimenti statali in costante diminuzione, non abbiano colto questa opportunità: per loro la partecipazione alle attività di accertamento erariale è e resta una evidente opportunità per avere risorse aggiuntive, oltre ad essere un’azione di grande civiltà. Molto meglio aiutare a stanare coloro che le tasse e i contributi non li pagano invece che spremere, con la tassazione locale e con gabelle e tributi vari, i tanti cittadini onesti che il loro dovere fiscale lo fanno fino in fondo.” Questo il forte richiamo di Tecla Boccardo, leader della UIL molisana, che fa notare: “Da noi il fenomeno dell’evasione fiscale e contributiva non è poi così marginale, come dimostrano anche i recenti provvedimenti adottati dalle forze dell’ordine e dagli ispettori del fisco e della previdenza. I Comuni che devono elaborare i Documenti Unici di Programmazione (DUP) e stanno ragionando sui Bilanci di Previsione per l’anno prossimo, valutino anche questa opportunità e si impegnino a fare di più e meglio sul versante della lotta all’evasione: chi ancora non l’ha fatto aderisca a questi accordi con l’Agenzia delle Entrate e, soprattutto, si attrezzino affinché questa attività sia svolta effettivamente e con efficacia.”

Riqualificazione strutture sportive, Duronia ‘prenota’ il campo da bocce. Incontro Parpiglia-D’Amico, venti i comuni destinatari del contributo regionale

Anche il Comune di Duronia sta beneficiando del finanziamento previsto dal bando regionale per la riqualificazione delle strutture sportive. I fondi messi a bilancio su iniziativa del consigliere delegato allo Sport, Carmelo Parpiglia, sono stati stanziati per il 2015 a dodici Comuni. Tra questi, Duronia, dove l’amministrazione del sindaco Michelino D’Amico ha deciso di destinare l’intervento alla copertura di un impianto per la disciplina sportiva delle bocce.d'amico e parpiglia 1 Al fine di verificare lo stato dei lavori, nella giornata di ieri il consigliere regionale Parpiglia ha raggiunto il piccolo comune centromolisano dove ha incontrato il primo cittadino e parlato con lui della situazione degli spazi riservati all’attività sportiva. “Ho apprezzato l’impegno con il quale il sindaco sta lavorando in un territorio non semplice ma anche in un paese che, nei fine settimana, e soprattutto in estate, si riempie per la presenza di cittadini originari dell’area che vivono stabilmente a Roma – ha detto Parpiglia. – Sugli interventi di copertura dei campi da bocce, oggetto della richiesta del Comune come da bando dello scorso anno, ho potuto constatare la fase di avanzamento dei lavori, che sono tuttora in corso. Spero che l’impianto possa essere riconsegnato il prima possibile così da consentire alla comunità di usufruirne proprio nel periodo di maggiore affluenza in paese. Sono consapevole dell’importanza di quanto avviato, sul piano strutturale, con il sindaco D’Amico – ha proseguito. – Soprattutto, so quanto un paese così piccolo e con un indice di anzianità piuttosto alto abbia bisogno di un luogo in più, coperto, per lo svago e l’aggregazione. Un impianto innovativo che va incontro alle esigenze di questo specifico territorio, favorendo la pratica sportiva e la socializzazione, elementi importanti per evitare lo spopolamento dei nostri piccoli comuni”, ha concluso Parpiglia, non prima di aver annunciato di “voler dare notizie aggiornate, passo dopo passo, sui lavori già iniziati, terminati o in cantiere, anche negli altri Comuni destinatari del finanziamento”. Da parte sua, il sindaco D’Amico ha elogiato la sinergia con la Regione: “Ringrazio il consigliere delegato allo Sport Carmelo Parpiglia che sin dal primo momento del suo insediamento si è interessato al nostro comune. La Regione ha giudicato positivamente il progetto, raccogliendo le istanze reali dei duroniesi. Tra l’altro i due campi ‘servono’ anche tanti appassionati che arrivano da Torella del Sannio e Bagnoli, in quanto nell’impianto di Frosolone gli spazi sono già occupati. Speriamo di terminare i lavori nelle prossime settimane, per noi sarebbe molto importante”. Intanto prosegue l’iter del nuovo bando per la riqualificazione delle strutture sportive, quello pubblicato nel 2016. A breve saranno resi noti i nomi dei Comuni (circa 20) che potranno beneficiare di un finanziamento regionale complessivo pari a 800mila euro.